jeudi, avril 17, 2008

Delle leggi del mio Deserto

À A.
“Tutti quei giorni, che gli erano sembrato odiosi, si erano oramai consumati per sempre, formando mesi ed anni che non si sarebbero repetuti mai (...). Ma in fondo il tempo migliore, la prima giovinneza, era probabilmente finito (...). Ma su tutto ciò gravava un insistente pensiero che non gli riusciva di identificare, come un vago presentimento di cose fatali, quasi egli stesse per cominciare un viaggio senza ritorno” (Linee rubate a D. B.)

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